Era il febbraio del 1877 quando per iniziativa di un gruppo di illustri esponenti della cultura e della nobiltà palermitana nella nostra città si costituì la sezione del Club Alpino Italiano.
Il Principe Francesco Lanza di Scalea fu il primo Presidente; firmatari dell’atto costitutivo furono, tra gli altri, il Prof. G. Giorgio Gemmellaro illustre geologo e poi Rettore dell’Università, il Marchese Antonio De Gregorio insigne paleontologo e naturalista eclettico di vastissima cultura, l’archeologo Saverio Cavallari, l’astronomo prof. Pietro Tacchini e Francesco Varvaro Pojero, console dell’impero austro-ungarico, esperto botanico, scrittore e viaggiatore, e bisnonno della nostra past president Antonietta Varvaro.
La Sezione fu subito molto attiva e impegnata a incidere nella realtà culturale cittadina. Attorno ad essa si raccolsero non soltanto gli appassionati dell’alpinismo ma quanti amavano percorrere le montagne della Sicilia, allora pochissimo note e ancor meno frequentate.
Tra le prime gite effettuate si ricorda quella alle rovine dell’antica roccaforte “Castrum” di Castronovo, dove i visitatori furono impressionati dalla visione delle stratificazioni della montagna e dagli strapiombi verticali. Seguirono quelle ad Erice, Segesta, Monte Soro…ma era soprattutto il massiccio delle Madonie ad attrarre gli alpinisti palermitani di fine ‘800; non era facile arrivarvi: si andava in ferrovia fino a Campofelice, poi coi carretti fino a Collesano, dove si pernottava, per raggiungere solo l’indomani le vette dove ci si poteva attendare “con un trattamento alla militare un po’ migliorato”.