ANNULLATA – MONTE CAPODARSO (m 795)
A causa delle previsioni meteo sfavorevoli, dell’allerta per rischio idrogeologico diramato dalla protezione civile e del conseguente divieto di accesso alla riserva di Capodarso, l’escursione è annullata.
Escursione di interesse archeologico e geologico
Descrizione:
La Riserva Naturale “Monte Capodarso e Valle dell’Imera Meridionale”, gestita dal F.A.I. è stata istituita nel 1999. Il termine Capodarso, il cui significato si perde nella storia millenaria di queste terre, evoca il caldo, l’arsura potente del Sole, che si fa sentire già nelle soleggiate giornate di primavera.
Nel punto in cui monte Sabbucina e monte Capodarso quasi si incontrano, creando una stretta e suggestiva gola attraversata dal fiume Imera Meridionale o Salso, il ponte Capodarso fa da porta d’ingresso alla Riserva. Sulla vetta del monte Capodarso sorse un centro abitato protostorico, di cui non è stato tramandato il nome. L’antico insediamento era difeso a Nord da rupi a strapiombo ed a Sud da una poderosa cinta muraria, tutt’oggi visibile.
L’Himera fu via di comunicazione e di penetrazione. Lungo il suo corso, si sono addentrate antiche popolazioni in cerca di nuove terre. Esse si stanziarono sulle alture Capodarso, Sabbucina, Gibil Gabib, rocca di Pietraperzia.
L’Himera fu poi confine, tra la cultura indigena della Sicilia orientale e quella occidentale: Siculi e Sicani. Con l’arrivo dei Greci sulle coste, il Fiume favorì i contatti tra le popolazioni locali e la più evoluta civiltà ellenica. Rimase frontiera, tra Sicelioti e Punici e dopo la lunga pax romana, tra le fazioni arabe e berbere. Poi ancora amministrativamente tra la Val di Mazara e la Val di Noto.
Per volere di Carlo V un ardito ponte ad un solo arco a schiena d’asino fu realizzato nel 1553, lo stesso che oggi, più volte rimaneggiato e ricostruito, collega i territori di Caltanisetta ed Enna.
Ma quando Goethe nel suo viaggio in Sicilia dovette superare il Salso così lo descrisse: “Castrogiovanni (Enna), domenica 29 aprile 1787. La pioggia caduta rendeva molto scomodo il cammino. Giunti al fiume Salso invano cercammo di trovare il ponte. Ci sorpresero però degli strani preparativi. Degli uomini muscolosi erano pronti a due a due ad afferrare in mezzo alla pancia il mulo col cavaliere ed i bagagli in groppa e a guidarlo per un profondo tratto di corrente di là, su un’isoletta di ghiaia…” . Solo oltre trent’anni dopo, Re Ferdinando di Borbone, fece restaurare il ponte.
Dopo l’Unità d’Italia furono realizzati due piccoli archi laterali affiancati all’arco principale e venne allargato per renderlo carrabile. Il ponte fu distrutto il 9 luglio 1943 dai tedeschi in ritirata e ricostruito l’anno successivo. Il 10 aprile 1961 crollò nuovamente in seguito a una piena eccezionale del Salso. Fu riaperto al traffico il 27 gennaio 1962.
Altra peculiarità della Riserva è l’ ex Miniera di zolfo Giumentaro, sembra che fosse già attiva nel XIII secolo, divenne tra le principali della Sicilia, raggiunse la massima produttività tra la fine dell’ottocento e la prima metà del novecento. L’attività è cessata nel 1988.
Sotto l’aspetto geologico la Riserva ricade nella Sicilia centrale, sede, un tempo ormai remoto (Tardo Miocene), di deposizioni saline conseguenti alla chiusura del bacino del Mediterraneo. Le acque, evaporando progressivamente causarono la deposizione dei sali meno solubili, tra cui sali di zolfo, e successivamente di quelli più solubili dando luogo alla serie evaporitica (Serie GessosoSolfifera). Il tutto ricoperto da uno spesso strato di calcarenite pleistocenica che oggi costituisce la cresta del Capodarso. Nell’Area della Riserva si possono osservare interessanti emergenze geomorfologiche, tra cui i calanchi, che caratterizzano il paesaggio.
Programma:
Incontro dei partecipanti a Piazza Croci alle ore 7:45. Partenza con automezzi propri alle ore 8:00 in direzione Caltanisetta sulla A19, proseguendo prima sulla SS640 e dopo sulla SS 626 per Gela e uscendo allo svincolo Pietraperzia – Ponte Capodarso. A piedi, dal ponte, inizialmente su breve tratto di roccette, nella Riserva Naturale Capodarso, per Cozzo delle Donne Nude e lungo la cresta Sud, su sentiero e terreno naturale in vetta. Pausa pranzo al sacco. Discesa lungo la cresta Nord-Eest per portella Capodarso, su terreno naturale a tratti impervio, passando su una cresta di calanchi bianchi in contrada Giumentaro (oppure eventuale deviazione sulla stradella che da contrada Giumentarello passa per cozzo Lume) e quindi alla ex miniera di zolfo Giumentaro. Proseguimento lungo la riva sinistra del fiume Salso, con breve sosta sulle sponde, e per Masseria Crescimanno al ponte Capodarso.
Escursione ad anello.
Fine escursione prevista per le ore 18:00 circa.
Rientro a Palermo per le ore 19:45 circa.
Equipaggiamento:
zaino, consigliati bastoncini da trekking, abbigliamento a maniche lunghe e a strati, adatto al periodo primaverile, cappello da sole, occhiali da sole, un piccolo asciugamano, pranzo al sacco, non meno di un litro d’acqua potabile.
Obbligatori scarponi da trekking.
Distanza e tempo percorrenza in auto: 128 km – 1h 30’
Contributo spese carburante per chi usufruisce di passaggio in auto: 13,00 euro.
(Si ricorda che la normativa anti-Covid-19 impone max. 3 persone per autoveicolo con uso di mascherina, a meno che non si sia conviventi).
Contributo non soci (che in caso di associazione al C.A.I. nell’anno sociale in corso, varrà come acconto): 10,00 euro, gratis per minori di anni 18.
Ai non soci è vivamente consigliata l’assicurazione giornaliera (7,50 euro per il risarcimento danni da infortuni e 4,05 euro per il Soccorso Alpino), da stipulare il martedì o il giovedì precedenti l’escursione, nella nostra sede di Palermo, in via N. Garzilli 59, aperta dalle 17:00 alle 19:00.
Ciascun partecipante dovrà attentamente valutare se l’escursione sia adatta alle proprie capacità fisiche, allo stato di salute e di allenamento. I partecipanti esonerano il C.A.I. e gli accompagnatori di gita da ogni responsabilità civile per infortuni che dovessero verificarsi durante l’escursione.
Non esitate a chiedere informazioni contattando Giuseppe Alfano al 3341947649
- Dislivello: m 650 circa
- Lunghezza del percorso: km 12,5 circa
- Tempo di percorrenza: ore 7,5 circa
- Natura del percorso: stradella, sentiero, terreno naturale a tratti impervio (E)
- Note: Obbligatorio l’uso di scarponi